Mi piace l'idea di ricondurre le cose all'anima. È una dimensione che abbiamo un po' perso quella di scoprire l'invisibile spiritualità dietro
a un processo creativo, a una storia o a un evento, dietro la materia che plasmiamo ormai quasi
solo pensando a funzionalità e profitto.
Personalmente cerco sempre l'anima in tutto ciò che vedo e in tutto ciò che faccio. Lavorare
materiali che hanno avuto una storia tutta loro prima di approdare a me mi affascina, perché mi mette
in relazione con la loro anima, che mi piace pensare di rinnovare, di resuscitare.
Così nel creare i miei accessori mi sono divertita ed emozionata a pensarli indossati da donne
la cui anima fosse straripante, a volte tormentata, a volte bistrattata, ma sempre luminosa.
Amy
Se dico soul non posso non pensare a una delle regine del soul bianco,
forse la prima: Amy Winehouse.
Questo è un omaggio a te, fragile creatura, la cui voce ha espresso emozioni immense.
Sapevate che Amy fonda il suo primo gruppo musicale a soli 10 anni? Si chiamava Sweet'n'Sour,
era un piccolo gruppo rap amatoriale, quando si dice avere ben chiaro quale sia la tua vocazione.
A 16 anni ha già intrapreso la carriera professionista con un contratto con la Island Records.
Nel 2003 a 20 anni l'esordio con l'album Frank, 300.000 copie vendute e un disco di platino.
Il resto è storia fino ai 4 Grammy Awards vinti nel 2008.
Nel turbinìo delle sue fragilità una cosa resta salda: la musica, alla quale presta
la sua voce calda e "nera" per cui tutti la ricordiamo.
Non aveva ancora 28 anni quando il 23 luglio del 2011 Amy muore, troppo giovane, troppo presto.
Sarà sempre ricordata come un’innovatrice, capace di regalare al mondo emozioni intramontabili
attraverso la sua voce.
Il testo del singolo Love is a losing game verrà addirittura usato come traccia d’esame a
Cambridge in paragone con la poetica di Sir Walter Reigh.
Ci sono donne in grado di lasciare tracce importanti, anche a dispetto del fatto che la
loro vita sia stata breve.
La vita accade. Non serve a niente arrabbiarsi o essere tristi per cose che non possiamo controllare o modificare.
— Amy Winehouse
La mia fascia ispirata ad Amy
La mia fascia ispirata ad Amy ha i colori del cielo e della terra, i sogni e la realtà e in
mezzo l'infinito spazio in cui ogni essere umano si può perdere.
Da un lato un celeste pallido, etereo, la dimensione onirica della vita in cui sognare è
indispensabile, dall'altro un terra di Siena caldo, materico, la dimensione della concretezza
con la quale è altrettanto indispensabile fare i conti.
Come funamboli dell'esistenza ci muoviamo tutti in equilibrio fra queste due dimensioni,
a volte nel coprire la distanza che intercorre fra loro qualcuno smarrisce se stesso.
Ma in fondo il senso della vita è tutto compreso in quello spazio fra i sogni e la realtà,
uno spazio nel quale talenti, aspirazioni e vocazioni provano a realizzarsi, uno spazio che per
alcuni diventa frammento di infinito, passaporto per l'immortalità.
È incredibile quanti pensieri convergono e si intreccino in un percorso creativo.
È solo una fascia, forse. O forse no.
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